Cascia La cittadina si trova a 653 metri sul livello del mare. Ha più di tremila abitanti. E’ lambita dalla riva destra del fiume Corno.
Si formò in età medievale come castello di pendio, in sito favorito dalla naturale confluenza dei collegamenti per la montagna nursina e la Campagna romana, che già nell’antichità componevano un sistema di itinerari radiali essenziali per la pastorizia e per il commercio dei prodotti agricoli.
Citata la prima volta nel 553, quando venne occupata da Narsete.
Cascia fu più volte presa e devastata dai Longobardi e dai Saraceni.
Poi entra in conflitto di volta in volta con Spoleto, la Chiesa, il Regno di Napoli, Leonessa e Norcia.
Più che le travagliate vicende politico-militari, furono però i terremoti a scandire i processi di formazione dell’agglomerato urbano, costretto a rinnovarsi dopo le distruzioni del 1300, 1599, 1703.
L’aspetto odierno è quello delle laceranti trasformazioni novecentesche – indotte dal continuo adeguamento delle strutture edilizie alla crescita dei flussi del turismo religioso devoto a santa Rita, nativa della vicina Roccaporena – che hanno compromesso il centro storico privandolo di ogni identità e snaturandone le relazioni con l’ambiente.
Rimangono a documentare il ruolo territoriale e culturale alcuni monumenti ricchi d’arte, ’smarriti’ entro il moderno disordine urbano. Ricordiamo S. Francesco che potremo visitare nel vitual tour, Palazzo Carli proprio di fronte la nostra casa Brunacci, la collegiata di S. Maria, palazzi Frenfanelli e Santi. Infine la Basilica di Santa Rita con l’annesso Monastero polarizzano, per ovvi motivi, il flusso dei visitatori, agevolati, nell’ascensione da una serie di scale mobili.